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Riportiamo il discorso della nostra Assessora Martina Villa in occasione del 25 Novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

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Ci credo soprattutto da quando con il mio lavoro, lo Stato lo servo, umilmente, attraverso il mio incarico istituzionale. Da giovanissima ci credevo di meno, perchรฉ a sedici anni pensi che non sarai mai veramente tu a decidere per la vita di altri, ed รจ con quella spensieratezza inconsapevole che scendi in piazza cercando una rivoluzione che non sai bene come sarร  fatta ma che sembra comunque un’idea bellissima. Ho conservato quella preziosa indignazione e ho cercato di arricchirla di consapevolezza, e ora credo nello stato perchรฉ l’ho visto funzionare e proteggere le persone e so che quando vuole, puรฒ essere incredibilmente risoluto.

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Ci credo anche quando nel mio ufficio arrivano le storie delle donne che dello Stato non si fidano o che lo Stato ha deluso. Braccialetti elettronici che non funzionano, donne che non si sentono ascoltate quando denunciano, o che quando lo fanno si sentono imprigionate, intrappolate e sole in una macchina infernale di burocrazia amministrativa e giudiziaria. Credevo nello Stato anche quando una volta una donna mi ha detto “mi ha massacrata di botte per 6 anni, ma se il delinquente รจ lui perchรฉ devo scappare e nascondermi io? Ed io a questa domanda non credo di aver veramente saputo risponderle. Sono grata a chi ogni giorno, con competenza e cuore, sa dare questa risposta che salva la vita di tante donne.

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Ci credo anche se pochi giorni fa un ministro della repubblica ad un anno dall’omicidio di Giulia Cecchettin, 22enne uccisa con 75 coltellate dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, รจ comparso in un video insultandone la memoria davanti agli occhi del suo stesso padre con un discorso fraudolento e indecoroso in cui nega il patriarcato e da la colpa agli immigrati.
Il 94,4% delle donne viene uccisa da un uomo e il 93, 9 di questi uomini รจ italiano
Anche la stragrande maggioranza degli stupri, il 75%, avviene in un ambito familiare .
I numeri della violenza non sono in aumento ma costanti nel tempo e questo ci dice che non siamo davanti ad unโ€™emergenza ma ad un problema sistemico.
Io credo nello Stato, Ministro, anche quando lo Stato mente.

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Ci credo perchรฉ lo Stato รจ anche Gisele Pellicot, che a 72 anni e dopo quarant’anni di matrimonio tre figli e 7 nipoti, ha scoperto che il marito ogni sera, per anni la riempiva di sonniferi e la faceva stuprare da decine di uomini filmando tutto. Gisele ha chiesto un processo a porte aperte, ha guardato i video di ogni sua violenza in unโ€™aula di tribunale e lo ha fatto per obbligare lo Stato a rivedere la legge sullo stupro e la formula del consenso. E lo Stato, le ha obbedito.

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Perchรฉ lo Stato sono anche carabinieri e polizia locale che sforano dal loro turno quando qualcosa sotto casa di una donna non quadra e finchรฉ non sono certi, dalla famiglia non ci tornano.Lo Stato sono anche le operatrici delle comunitร  protette, dei centri antiviolenza e le professioniste del mio Servizio Sociale. Sul campo, ogni giorno per provare a cambiare la vita di decine di donne. Le ho viste tenere il nostro Comune aperto alle 9 di sera per ospitare donne impaurite con bambini piccoli, le ho sentite battersi al telefono con la voce che tremava perchรฉ lo Stato non le lasciasse sole. E a volte , la fiducia nello Stato la perdono anche loro. Lo Stato sono anche le insegnanti che l’educazione sentimentale e sessuale nelle loro classi la fanno tutti i giorni, anche se la legge non lo impone, nel tentativo appassionato di crescere ragazzi sereni e adulti per bene. Io credo nello Stato perchรฉ lo Stato รจ anche questa piazza e tutte le piazze dโ€™Italia.

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Per ogni donna uccisa, lo odio.
Ma vi guardo oggi, e credo nello Stato.
In fondo non abbiamo altra scelta: se non ci crediamo, in questo Stato, non potremo salvarlo.
Grazie, di cuore per esserci stati.”

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